Era un piacere andare a trovare Marcello nel suo studio al Forte Inglese. Per lui credo fosse una pausa ben accetta dell’ozio creativo. Per i suoi visitatori l’occasione di conversazioni divaganti, scherzose ma anche acute e profonde. Era sempre lì, in quel luogo meraviglioso, da solo: sue opere appese, appoggiate al muro, impilate, tavolacci polverosi, cavalletti, tavolozze, colori, pennelli e ...
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