Raccontare Paradžanov (1924-1990) significa innanzitutto situarlo al centro del Caucaso, una regione attraversata nei secoli da guerre fratricide, che egli conobbe nella sua essenza frastagliata e multietnica. Era un “armeno-georgiano”, un paradosso, cresciuto in un mosaico di etnie tra i più ricchi della ex-URSS; un vero e proprio collage naturale di razze, lingue e tradizioni.1 Viveva in una casetta sbilenca ...
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