La fotografia che si pretende d’arte spesso intende se stessa come un apparato puramente visivo1 per questo si presenta programmaticamente e talvolta perfino polemicamente come un’attività muta e silenziosa, dichiaratamente estranea al linguaggio verbale. Un’attività, insomma, che diversamente dal linguaggio avrebbe a che fare con misteriose “capacità intuitive” nascoste dentro l’autore che comunicano direttamente con analoghe capacità contenute nel fruitore. ...
Raccontare Paradžanov (1924-1990) significa innanzitutto situarlo al centro del Caucaso, una regione attraversata nei secoli da guerre fratricide, che egli conobbe nella sua essenza frastagliata e multietnica. Era un “armeno-georgiano”, un paradosso, cresciuto in un mosaico di etnie tra i più ricchi della ex-URSS; un vero e proprio collage naturale di razze, lingue e tradizioni.1 Viveva in una casetta sbilenca ...
Se fosse una favola tramuteremmo le tue ferite in arte, poesia, teatro. Le muteremmo in ulteriore luce. Ma questa non è una favola. O forse sì. (da Il mare nascosto) La pacata immagine di un uomo immobile sull’estremo confine del mare, come dire del mondo, un ragazzo in fuga fra tenebre e lampi di luce. Poi un paesaggio di desolate ...
Il nostro mondo adorato e vitale, così generoso nella sua abbondanza di corpi e intelligenze, è in rovina. Abitare la catastrofe ci impone di formulare nuove domande per ripensare l’amore e la pratica artistica in un’epoca di estinzioni. In Wild Dog Dreaming, Deborah Bird Rose1 pone delle formulazioni iniziali: chi siamo come specie? Come ci inseriamo nel sistema terrestre? Quale ...
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